Previsioni Parte Uno

Nel crepuscolo di settembre, si fece strada una profonda consapevolezza all’interno del panorama delle previsioni del mercato immobiliare: una comprensione inequivocabile che la traiettoria dei tassi ipotecari, simile a un vento tempestoso, aveva il potenziale per imporre rigide limitazioni alla quantità di debito che gli acquirenti avrebbero potuto prudenzialmente garantire. Questa intuizione emergente guadagnò maggiore rilevanza sullo sfondo del tumultuoso aftermath che seguì alla presentazione del mini bilancio – un evento dirompente che inviò onde d’urto attraverso il mercato ipotecario, spingendo i prestatori a ritirare rapidamente una sconcertante quota del 40% dei prodotti ipotecari dal mercato che un tempo era fertile. Come un sinistro presagio, il tasso medio citato per un mutuo fisso a due anni superò audacemente la soglia sacra del 6.0%, gettando un pervasivo senso di inquietudine.

Le conseguenze di questi sviluppi tumultuosi, le cui profonde onde si diffondono attraverso il paesaggio abitativo, vanno oltre le mere fluttuazioni dei prezzi delle case e dei volumi delle transazioni, intrecciate intricatamente con le incostanti volute dei tassi ipotecari per una miriade di prodotti e la durata della loro ascesa meteorica. Tuttavia, è necessario gettare lo sguardo più in profondità nelle fessure della comprensione, perché gli accadimenti precipitosi visti nei mercati monetari durante l’autunno del 2022, sebbene non interamente senza precedenti, hanno suscitato stupore. Queste improvvise impennate vertiginose dei tassi ipotecari non rappresentano solo una mera riflessione delle prospettive serene legate al tasso di base nei fatidici anni 2022 e 2023, ma servono da indubitabile testimonianza delle incertezze labirintiche che circondano la capacità stessa del governo britannico di promuovere e preservare la stabilità finanziaria di fronte a una tempesta economica avversa.

Per placare le turbolenze seminate da questa miscela tempestosa, le maestose sale del governo hanno ricorso a una risoluta trasformazione del personale e delle politiche, una serie di misure e inversioni volte a ripristinare un equilibrio effimero. Ma, sebbene questi sforzi ben intenzionati possano, fino a un certo punto, alleviare le pressioni sostenute dagli acquirenti potenziali nella loro sincera ricerca di una casa, lo spettro persistente dei vincoli di accessibilità si staglia minacciosamente all’orizzonte, proiettando un’ombra lunga e ineluttabile.

Guardando avanti, basandoci sulle previsioni di Oxford Economics, è ragionevole prevedere un graduale alleviamento dei margini dei prestatori sia per i prodotti a tasso variabile che a tasso fisso dai loro attuali livelli elevati. Tuttavia, considerando la traiettoria prevista per il tasso di base della Banca, è proiettato che i tassi ipotecari mantengano la loro posizione elevata per tutto il 2023 e si protraggano senza sosta fino agli annali del 2024. Di conseguenza, l’accessibilità ipotecaria, già tesa fino al limite durante l’autunno del 2022, sarà soggetta a un ulteriore allungamento, superando di gran lunga i parametri storici durante i restanti mesi dell’anno in corso e l’anno successivo.

Così, i destini tessono una triste trama di presagi, annunciando l’avvento di un declino a due cifre dei prezzi delle case nell’anno nefasto del 2023 – un’epoca segnata dall’esitazione tremante dei traslocatori facoltativi, le cui mani si immobilizzano nello spettro dell’incertezza, mentre sia i neofiti acquirenti che gli accorti investitori di tipo buy-to-let riducono le loro attività una volta esuberanti, minacciati dalla stessa afflizione delle pressioni di accessibilità che li affliggono.

Tuttavia, in questa saga di afflizione, l’odissea verso le lontane sponde degli orizzonti a lungo termine attende, le sue vicissitudini inesorabilmente legate alle vaghezze dei tassi ipotecari, quegli elusivi araldi del destino. È all’interno di questo reame che si delineano il finale sfuggente, il grande denouement del nostro periodo di previsione quinquennale. Con il fiato sospeso, immaginiamo un assopimento delle acque tumultuose che assediano i mercati ipotecari, con una marcata riduzione dei margini dei prestatori nel corso dei prossimi 12 mesi e una graduale attenuazione del tasso di base della Banca dal suo apice proprio nel mezzo del 2024, la sua discesa eterea catalizzata dal tocco lenitivo dell’inflazione domata.

In questa sembianza di tranquillità, emerge un’alba splendente, un’epoca in cui l’accessibilità ipotecaria, simile a una fenice, risorge dalle ceneri della disperazione. Insieme alle proiezioni dei cali nominali dei prezzi di -10% nel tumultuoso anno del 2023 (corretti con perspicacia per gli eterei tentacoli dell’inflazione, si traducono in un impressionante -12.6%), l’armoniosa interazione di questi fattori dona al mercato immobiliare la grazia di attrarre una ripresa degli acquirenti, i cui passi risoluti accendono una scintilla di vita nel mercato, generando un rinascimento della modesta crescita dei prezzi delle case a partire dagli ultimi bagliori del 2024 e oltre. Ecco, un risveglio più pronunciato attende, un drammatico crescendo che annuncia l’anno del 2026.

Tuttavia, guardiamo con uno sguardo arguto su questo tableau, perché anche se i destini ci guidano attraverso questa intricata danza di previsioni e profezie, dobbiamo ricordare

Join The Discussion

Compare listings

Compare